T2: un angelo custode

L’immagine che segue schematizza il meccanismo della compensazione dei pagamenti lordi in tempo reale che avviene sulla piattaforma T2: l’ho denominato il nostro `angelo custode’ perché spero abbia la possibilità di difenderci da noi stessi, dalle nostre velleitarie semplificazioni, dalle nostre dimenticanze, dalle nostre illusioni monetarie che sembrano liberarci mentre invece ci ingabbiano in schemi incontrollabili, iniqui e feroci.

T2

L’obiettivo di questo brevissimo scritto, però, è quello di attirare l’attenzione su di un articolo, a firma del prof. Franco Passacantando, comparso quest’estate su Il Foglio. L’articolo, dal titolo `La transizione impossibile‘, illustra una ‘terza dimensione’ della paventata uscita dall’euro, la quale risulta talmente pericolosa e costosa da essere velleitaria, se non improponibile.

Riprendo questo argomento per due motivi: anzitutto perché il binomio liquidità-solvibilità delle banche mi interessa da molti anni da un punto di vista tecnico che mi sembra imprescindibile; in secondo luogo perché lo slogan No-Euro, che affascina ed ha affascinato molti cittadini italiani, verosimilmente ignari degli aspetti tecnici della questione, ha coinvolto pure il prof. Paolo Savona che mi sembra abbia sottovalutato questo aspetto tecnico mentre predisponeva il c.d. Piano B, nell’ambito di scenarieconomici.

Il meccanismo che regola i pagamenti ha avuto, negli ultimi 40 anni una evoluzione formidabile soprattutto grazie alla digitalizzazione degli scambi monetari, alias dei pagamenti; ma digitalizzare significa scrivere in linguaggio macchina sequenze di informazioni da passare ai computer che le interpretano e le trasformano in azioni effettive. Un lavoro, questo, portato avanti da decenni di lavoro di sintesi di analisti e di programmatori intorno alle procedure più idonee per condurre in porto effettivamente le transazioni monetarie.

Poiché negli intendimenti del prof. Savona, il Piano B, concepito all’ombra di scenari economici, avrebbe richiesto una riservatezza quasi assoluta in quanto   avrebbe dovuto realizzarsi con una sorta di bliz da porre in essere nel giro di un week-end, o di un più lungo `ponte festivo’, per entrare in vigore il primo giorno lavorativo successivo, vien da chiedersi se questa idea di riservatezza poteva essere compatibile con la quantità di qualificati professionisti e i tempi necessari per realizzare l’obiettivo di riscrivere in linguaggio macchina tutte le procedure necessarie a passare ad una nuova moneta.

L’incompatibilità fra realizzazione del Piano e riservatezza necessaria ci avrebbe condotto, verosimilmente, ad un tracollo del sistema a causa della fuga dei depositanti intervenuta per difendere i propri averi. Una crisi di fiducia sull’Italia ben superiore rispetto a quella già prodottasi con le innocue scapestrate dichiarazioni di volontà di Italexit.

Se qualcuno ha tempo e voglia di leggere il riassuntino allegato. avrà, spero, almeno la sensazione della complessità tecnica della questione: si dirà che la volontà politica viene coartata, piegata, dalla tecnica: credo di sì.

Ma anche andare su Marte ha richiesto enormi sforzi e investimenti  tecnici! Senza dimenticare che

<<…la tecnica è in gran parte responsabile della crisi, perché la globalizzazione è il prodotto della rete telematica-informatica che in tempo reale puoìò estendere a tutto il Pianeta le crisi di carattere locale, rendendo obsolete le contromisure possibili>> [E. Severino, 2009: 11-12] .

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